Nella mia quotidianità, nel bel mezzo di trattamenti oppure durante le lezioni a gruppi di allievi, alcune domande mi vengono poste molto più frequentemente di altre. Tutti i quesiti sono utili e si cerca di rispondere in maniera efficace, ma ancora prima delle domande, ci sono da analizzare le affermazioni date per scontate, spesso fuorvianti. Oggi parliamo di una di queste sulle quali è importante fare chiarezza.
Spesso mi capita di sentire pazienti che pronunciano frasi (o meglio dire, vere e proprie pericolose sentenze) come “ho problemi di postura“. Altrettante persone che entrano nel mio studio dichiarano di patire problemi “posturologici”.
Postura e Posturologia non sono sinonimi
Togliamo di fatto il primo dubbio: quello che sembra essere sostanzialmente la stessa cosa, in realtà non lo è. Postura e posturologia sono termini che non si equivalgono.
Lo stare seduti in modo scorretto, classico nei ragazzi sui banchi di scuola, o la famigerata “spalla più bassa“ fanno parte di un aspetto posturale che poco ha a che fare, però, con la posturologia.
Infatti, la postura si occupa di come i segmenti corporei sono organizzati nello spazio, da qui la concezione di avere una buona o cattiva postura secondo alcuni canoni visivi generali. Infatti, andando ad agire sulla postura non tendiamo a ricreare una corretta strategia che parte dall’elaborazione di buoni dati ma andiamo solo a creare dei condizionamenti muscolari (contratture). Esse sorgono per mantenere delle posizioni apparentemente corrette ma che poco hanno a che fare con una buona economia di sistema.
La posturologia, al contrario, quasi si disinteressa della forma ma piuttosto si concentra su come il cervello elabora le informazioni in arrivo dai vari recettori (occhio, piede, equilibrio, ecc).
La posturologia consente al nostro corpo di essere efficiente
Il processo di elaborazione e interpretazione delle informazioni può permettere al nostro “sistema corpo” di essere molto efficiente, cioè abile nell’ eseguire compiti, motori o cognitivi, come camminare o risolvere un calcolo matematico, con il minor spreco energetico possibile.
Ma quando questa lettura ed interpretazione delle informazioni non avviene correttamente, ad esempio, quando un occhio o un piede comunica informazioni sbagliate al cervello, che cosa accade? Dal semplice trauma al più complesso effetto post chirurgico, sono molti i motivi per cui la nostra “centralina” perde efficienza.
Una banale distorsione di caviglia o l’estrazione di un dente possono impedire al nostro cervello di acquisire al meglio le informazioni utili per organizzare con efficenza, e nel modo più economico possibile (dispendio energetico), il nostro sistema corpo.
Ebbene, perdiamo quegli equilibri magnifici che ci regolano, e che rendono meno facili anche le azioni più semplici. Diventiamo solo efficaci, in grado di svolgere i nostri compiti ma con un dispendio energetico elevatissimo, a volte quasi insostenibile e che quindi non è privo di errori.
Problemi causati da cattiva posturologia
È a questo punto che i sintomi si presentano: un’articolazione dolente, un muscolo contratto, un dolore cronico, infortuni ripetuti, possono derivare da semplici informazioni trasmesse male al cervello. Si presentano instabilità e vertigini ma anche, soprattutto nei più giovani, disturbi della sfera cognitiva, che in termini di vita reale possono voler dire difficoltà nell’apprendimento scolastico. In ottica posturologica, sono ormai migliaia i casi di bambini dislessici, quindi con difficolta che può passare da grado lieve a molto severo nella lettura e nella comprensione di testi e numeri trattati con strategia terapeutica per cura della SDP (Sindrome da deficit Posturale). Ne parlerò sicuramente in uno dei prossimi articoli.