Come trattare le cicatrici e perché è importante farlo

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I pazienti si interessano moltissimo di trattare le cicatrici esteticamente ma la maggioranza ignora che il problema più importante è sotto il profilo posturologico.

Molto erroneamente la cicatrice viene considerata l’effetto visivo che rimane alla fine di un trattamento. In realtà, se l’intervento di rimarginazione della pelle ha sistemato la zona epiteliale sotto il punto di vista della guarigione organica, la guarigione “completa” del nostro corpo ha bisogno di un altro tassello importante: la ri-regolazione delle informazioni che arrivano al nostro cervello.

Le cicatrici comunicano con il nostro cervello

Quando si parla di cicatrici si intendono suture di qualsiasi tipo, da quelle post-intervento operatorio a quelle più superficiali e apparentemente meno importanti, fino a quelle quasi invisibili, come i punti di sutura che ci ritroviamo in bocca dopo l’estrazione di un dente del giudizio.

Molto spesso, la “nuova sensibilità” della nostra pelle “ricucita” è in grado di mettere in difficoltà il nostro territorio percettivo. Qualcosa nel nostro corpo è cambiato e l’organo di controllo (il cervello) deve essere informato di tutto ciò. Il nostro cervello mal riconosce la parte di corpo traumatizzata (effetto iatrogeno) alterando così le fisiologiche tensioni muscolari generali e modificando quell’assetto di “efficienza” di cui vi ho parlato nel mio articolo che parla di postura e posturologia.

Un esempio: la cicatrice da taglio cesareo

Provo a spiegare con un esempio significativo riguardo uno dei primi casi trattati: una cara amica riportava forti dolori nella zona lombare e per lei era diventato impossibile praticare attività fisica. Si era fatta trattare da altri terapisti, in particolare con elettromedicali e numerose sessioni di ginnastica posturale, poi, senza trovare beneficio, si è presentata da me per un parere ed un trattamento.

Mi ero subito accorto che l’influenza della cicatrice del taglio cesareo era veramente chiara e andava trattata. Dopo solo qualche seduta di terapia specifica per neutralizzare l’effetto nocivo della cicatrice il beneficio è arrivato in maniera evidente. A quel punto le ho consigliato di tornare a fare le sedute di ginnastica posturale sapendo che molto probabilmente, ora che il cervello era stato “ritarato” le avrebbero finalmente dato i risultati che auspicava.

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Il trattamento delle cicatrici

Alcuni atleti escono dall’ospedale con un legamento crociato anteriore ricostruito, 10 centimetri di sutura e gli viene richiesta una riabilitazione giornaliera abbastanza dettagliata per 6 mesi circa: tutore, esercizi sul lettino, poi piscina, palestra, allungamenti, campo, eccetera; ma nulla di nulla gli viene detto per ottimizzare la “ferita” che si porteranno per il resto della vita sulla pelle al di sotto della rotula.

Purtroppo, per loro come per il 99% dei pazienti che mi si presentano in studio, nessun medico, ortopedico o infermiere ha mai detto di intervenire o fare qualcosa riguardo le cicatrici.

Le cicatrici invece richiedono un trattamento per la loro completa guarigione. Ricreare una buona sensibilità non è compito facile ma ci sono, al giorno d’oggi, ottimi strumenti che ci possono venire in aiuto.

L’auto massaggio con le dita è un primissimo step, ma successivamente si può utilizzare un dispositivo per la vibrazione meccanica, facile da reperire, facile da usare e senza controindicazioni. Va applicato direttamente sulla cicatrice coprendo tutta la superficie per alcuni minuti più volte al giorno.

La vibrazione aiuterà il cervello a registrare le nuove informazioni. Sono stati compiuti ormai innumerevoli studi su come la vibrazione meccanica intervenga nello stimolare e risensibilizzare le zone traumatizzate, ad esempio da intervento chirurgico, attivando alcune fibre nervose responsabilidella trasmissione delle informazioni al cervello .

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