Mille volte mi è capitato di chiarire questa cosa e noto con dispiacere tanti altri blog che parlano di posturologia in maniera errata, quindi, rivediamo questa domanda un’altra volta. Il posturologo non è quello specialista che si occupa della postura. La postura, buona o cattiva che sia, ha molto a che fare con movimento, educazione, allenamento ecc… che sono tutte aree di competenza fisioterapica e motoria.
Che cosa fa il posturologo?
Il posturologo invece corregge delle disfunzioni percettive\sensoriali, perché sono proprio queste disfunzioni che mettono in crisi il sistema corpo, alterando ad esempio la postura e non solo. Questo nome, posturologo, è destinato a cambiare in un futuro non troppo lontano perché, come risulta evidente, la figura di cui stiamo parlando è più orientata all’analisi e alla successiva manipolazione di informazioni di tipo sensoriale e non di tipo meccaniche (come ad esempio la postura).
La postura è solo un sintomo, non il problema
Ancora una volta quindi, per fare chiarezza, la postura è semplicemente un sintomo riferibile ad una disfunzione. Insieme alla postura sono molti altri i sintomi che il posturologo deve prendere in considerazione.
“LA SINDROME DA DEFICIT POSTURALE ( nda così chiamata in principio da H.M. da Cunha, uno dei padri fondatori di questa materia) È UNA DISESTESIA PARTICOLARE CHE TOCCA LA SENSIBILITÀ PROPRIOCETTIVA GENERALE…. ESSA CAUSA UN QUADRO CLINICO CHE ASSOCIA OBBLIGATORIAMENTE 3 CARATTERISTICHE: MUSCOLARE, VERTIGINOSA, COGNITIVA” (“OCCHIO E BOCCA recettore retino – trigemine”, dott. Patrick Quercia dott. Alfredo Marino, Cierre Grafica 2017)
1 – Caratteristica muscolare: muscoli che lavorano in maniera scorretta, portando sovraccarichi e dolore; il soggetto presenta un quadro radiografico normale o con qualche piccolo spostamento vertebrale tale da non giustificare la sintomatologia, ma i dolori sono costanti e in diverse regioni. Spesso questi soggetti non rispondono alle cure somministrate, siano esse farmacologiche o fisioterapiche.
Esempio: Raffaele, 40 anni,da piu di 12 mesi soffre di lombosciatalgia che lo condiziona nella vita di tutti i giorni. Malgrado il dolore sia orami invalidante, per gli esami strumentali nulla giustifica la sintomatologia. Dopo un primo ciclo fisioterapico, che gli ha portato benefici solo temporanei, il medico procede con trattamento farmacologico e con una serie di tentativi di “riprogrammazione” posturale attraverso i classici mezzi di correzione meccanica: plantari posturali, bite ed esercizi specifici per il rinforzo della muscolatura…
2 – Caratteristica vertiginosa (o spaziale): una scorretta interpretazione delle informazioni che arrivano dallo spazio circostante; il soggetto ha la sensazione che il suo corpo non sia in armonia con lo spazio che lo circonda. La sensazione di disequilibrio non è giustificata in quanto il sistema vestibolare, responsabile dell’equilibrio, è perfettamente sano e funzionante.
Esempio: Elisa, 55 anni, cammina per strada e inavvertitamente si appoggia alle persone che le camminano a fianco. Allo stesso modo, nel muoversi in casa, spesso inciampa o sbatte contro gli spigoli dei mobili. Se all’apparenza possono sembrare solo fatti riconducibili ad una persona distratta, in posturologia sono i chiari segni di una disfunzione percettiva che va individuata e corretta.
3 – Caratteristica cognitiva: ripercussioni a livello cognitivo. La manifestazione è legata ad alcuni Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), come dislessia, disturbi della coordinazione motoria (spesso confusa con goffaggine) e disturbi dell’attenzione.
Esempio: Carlo, 10 anni, è stato accompagnato dai genitori per capire se e come si possa lavorare sul suo atteggiamento posturale poco armonico e per un consulto ortodontico. Entrambi aspetti interessanti, sopratutto per i genitori. Aspetto ancora più interessante, però, è che legge diverse volte un testo dal sussidiario senza comprenderne il significato.
Come lavora un posturologo?
Ecco dunque chi è il posturologo, lo specialista che prende in analisi tutte queste aree specifiche del paragrafo precedente, senza soffermarsi sul semplice sintomo che spesso non è altro che un campanello d’allarme.
Per lo specialista in posturologia è prassi utilizzare dei test che permettono di inquadrare con che tipologia di soggetto si sta lavorando. test che valutano più aree del soggetto e non si soffermano solo su l’aspetto algico (dolore). La fisiologia ci ha regalato dei mezzi straordinari che danno immediatamente il senso del funzionamento del corpo: i riflessi posturali.
Bastano alcuni secondi e pochi movimenti per capire se il cervello sta riconoscendo correttamente i movimenti del corpo nello spazio. Questo non significa non poter fare un movimento, tutt’altro; ma possiamo capire se quel movimento sta interessando in modo corretto tutte le aree del cervello. Basta solo testare un semplice movimento degli occhi o una rotazione della testa per avere, immediatamente, una prima idea di che soggetto abbiamo davanti.
Il Medico Posturologo e i Professionisti in Posturologia
Il medico specializzato in posturologia è il professionista a cui spetta il compito di fare diagnosi e impostare la corretta strategia terapeutica: strategia terapeutica che può passare attraverso altri specialisti. Questa è forse una delle poche aree mediche in cui esiste un protocollo multidisciplinare comune, che prevede la collaborazione tra varie figure professionali che “parlano la stessa lingua” e sanno trattare il sistema sensoriale\percettivo.
Esempio di Professionisti in Posturologia:
Il Fisioterapista specializzato in posturologia: deve ricreare un corretto funzionamento dei riflessi posturali, meccanismi involontari che aiutano il cervello a riconoscere nuovamente la corretta posizione del corpo nello spazio.
Il Dottore in Scienze Motorie specializzato in posturologia: il dottore in scienze motorie si preoccupa di ripristinare e consolidare gli schemi motori di base (riflessi arcaici) ed il controllo motorio.
Poi ci sono gli specialisti che “manipolano” le informazioni di alcuni recettori attraverso strumenti di stimolazione: alph, (microstimolazioni che vanno applicate sui denti), lenti prismatiche e solette propriocettive sono ormai di normale utilizzo all’interno di una strategia posturologica. Occhi, muscoli e piedi sono gli organi di senso – eso/endorecettori – preposti ad assumere e a trasmettere al cervello le informazioni ricevute attraverso queste stimolazioni.
Il campo dei partecipanti a questa strategia terapeutica si sta espandendo sempre di più. Sono sempre più le figure che si stanno avvicinando a questa materia: gli specialisti in logopedia, i tecnici ortopedici, gli optometristi, gli osteopati, gli infermieri, ecc.
Se sei un professionista e vuoi ricevere informazioni per i nostri corsi in Posturologia, contattami tramite la sezione apposita.