La notizia è stata riportata da tutti i giornali, le scuole della Regione Veneto non utilizzeranno i banchi con le rotelle che sono stati acquistati nemmeno 6 mesi fa per “risolvere“ il problema del distanziamento tra i ragazzi durante le lezioni in classe.
Il motivo di questa decisione?
“I banchi con le rotelle fanno venire il mal di schiena”.
Su quali sono le caratteristiche che dovrebbe avere una sedia per non renderci la vita difficile durante le ore di lavoro (o a scuola) ne ho già parlato qualche mese fa in questo articolo…
E già allora avevo espresso la curiosità di capire come si potrebbe ridisegnare una scuola tenendo conto della nuova realtà che ci troviamo a vivere..
Durante il primo lockdown 2020 ho pensato che poteva essere l’occasione buona per “rivoluzionare” la scuola in generale ed il modo di insegnare in particolare.
Oggi le conoscenze su come funziona il corpo umano sono buone e ancora meglio si sa come un individuo si sviluppa. Conosciamo, infatti, quali sono le tappe ed i tempi perché lo sviluppo di corpo e mente avvenga in modo corretto.
Il nostro cervello, ad esempio, è formato da tante aree molto specializzate. Ognuna di queste aree si presenta come una grande autostrada ricchissima di corsie, nelle quali possono viaggiare le informazioni (fase di apprendimento).
Queste corsie, con il passare del tempo, vengono chiuse permettendo a sempre meno informazioni di passare (maturità).
Un classico esempio che viene portato è quello dell’apprendimento di una lingua:
fino a circa sette anni di età la nostra autostrada che si occupa del linguaggio è in grado di apprendere informazioni in modo spontaneo ed involontario (anche 4 lingue differenti).
Oltre i 7 anni l’autostrada del linguaggio comincia a chiudere le corsie e per apprendere una lingua non solo serve impegno ma anche tanta pazienza.
Il cervello, inoltre, ha la capacità di riconoscere il corpo nello spazio attraverso la propriocezione ed è la propriocezione che permette il buono sviluppo della percezione e di molti aspetti cognitivi.
Nel caso del sistema motorio l’autostrada chiude le corsie attorno ai 12 anni con la maturazione delle competenze motorie.
Di queste autostrade il nostro cervello è pieno ma come avviene nei 2 casi appena descritti, il tempo per far viaggiare le informazioni è limitato.
Allora perché non sfruttare queste conoscenze ormai acquisite e riempire, in particolare attraverso la scuola, tutte le corsie a disposizione quando queste sono aperte?
Negli ultimi anni si è sentito parlare di grembiulini, insegnanti prevalenti ed ora di banchi con le rotelle.
Sarebbe interessante invece leggere un bel programma scolastico, che rispetti e approfitti delle “autostrade dell’apprendimento”, con una scuola rivoluzionaria che faccia formazione a 360 gradi ma anche prevenzione fisica, valutando correttamente le tappe dello sviluppo e concentrandosi su eventuali debolezze al fine di ridurle e magari superarle.
Se si gestiscono bene “gli anni di formazione“, dando lo stimolo giusto al momento giusto ed in quantità elevata, la risposta che si ottiene può’ essere straordinaria!
Concetto che vale per sport, musica, arte ed in particolare per l’apprendimento.