Grounding: Tornare con i Piedi per Terra (Letteralmente!)

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Negli ultimi tempi si sente parlare sempre più spesso di grounding, o “earthing“. Ma di cosa si tratta esattamente? E perché dovrebbe interessarci?
In poche parole, il grounding è la pratica di mettere il proprio corpo a diretto contatto con la superficie terrestre. Stiamo parlando di camminare a piedi nudi sull’erba, sulla sabbia, in giardino, o anche semplicemente stare seduti con i piedi a terra. L’idea di fondo è che la Terra, con la sua carica elettrica negativa, possa riequilibrare il nostro corpo.

Perché il contatto con la Terra è importante?

Il nostro stile di vita moderno ci ha allontanati dal contatto con l’ambiente naturale. Viviamo in ambienti isolati, indossiamo scarpe con suole sintetiche che ci separano dal terreno. Questo isolamento, secondo alcuni studi e teorie, potrebbe contribuire a uno squilibrio nel nostro organismo.
Quando siamo a contatto diretto con la Terra, si ritiene che gli elettroni liberi dalla superficie terrestre possano fluire nel nostro corpo. Questo scambio può avere diversi benefici:

  • Riduzione dell’infiammazione: Molti problemi di salute sono legati a processi infiammatori cronici. Il grounding potrebbe aiutare a modulare queste risposte infiammatorie.
  • Miglioramento del sonno: Alcune ricerche preliminari suggeriscono un effetto positivo sulla qualità del sonno.
  • Riduzione dello stress: Il contatto con la natura, in generale, è noto per i suoi effetti calmanti, e il grounding non fa eccezione. Può aiutare a ridurre i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress.
  • Alleviamento del dolore: Per alcuni, il grounding ha contribuito a ridurre dolori cronici.

Le mie considerazioni

Da posturologo, ritengo che l’attenzione al grounding sia un interessante spunto di riflessione. Sebbene la ricerca scientifica sia ancora in fase di sviluppo e necessiti di ulteriori approfondimenti, il principio di base ha una sua logica. Il nostro corpo è un sistema complesso, influenzato da molteplici fattori, e il contatto con l’ambiente esterno è uno di questi.
Non servono ricerche scientifiche particolari per capire che il piede, se utilizzato nel modo in cui è stato progettato, avrà dei benefici non solo in loco, ma avrà ricadute positive su tutto il corpo.

In definitiva, torniamo a far fare al piede il suo lavoro: il piede.

Non si tratta di una “cura miracolosa”, ma piuttosto di una pratica che, inserita in un contesto di uno stile di vita sano e attivo, può contribuire al benessere generale. Personalmente, incoraggio sempre i miei pazienti a ritrovare un contatto più profondo con la natura. Passare del tempo all’aperto, fare attività fisica all’aria aperta e, perché no, sperimentare il grounding camminando a piedi nudi, sono tutte azioni che possono favorire un maggiore equilibrio fisico e mentale.

Provate a dedicare qualche minuto al giorno a questa semplice pratica. Magari sentirete la differenza.

E voi, avete mai provato il grounding? Quali sono state le vostre sensazioni?

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