Autunno: ritorno all’attività fisica, da dove iniziare?

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Finite le vacanze, si torna a fare attività fisica. E moltissime persone, sportivi e addetti ai lavori compresi, iniziano “a palla”, come se non ci fosse un domani. Ma è davvero la maniera migliore di tornare a muoversi dopo uno, due o anche tre mesi di stop?

Per me, nel corso degli anni, settembre è sempre stato un mese importantissimo per “mettere le basi”, per costruire i fondamentali di alcune attività e nei vari percorsi di ginnastica generale/posturale.

Mettere le basi all’attività motoria

A me è sempre piaciuto dedicare del tempo (e non solo dei ritagli di lezione) a “ginnasticare” i piedi, lavorare sulla coordinazione fine e sulla respirazione.

Con l’ottica di avere una clientela che si sta affacciando al movimento dopo la pausa estiva, ho sempre pensato che queste fossero le vere basi sulle quali concentrarsi per poi permettere ai miei allievi di essere più sicuri ed autonomi nell’affrontare le varie attività.

“Prima di correre devi imparare a camminare”… ma prima di camminare è meglio se metti il tuo piede nelle condizioni di farlo.

Culturalmente siamo poco abituati a dare attenzione ai nostri piedi, segregando ad una vita dentro le scarpe e ad avere solo qualche ora d’aria di tanto in tanto. Con pochi semplici esercizi è possibile aumentare di molto la nostra sensibilità podalica a tutto vantaggio di la camminata e la corsa.

 

Un pensiero speciale ai piedi

Con un piede sensibile, poi, aumenta di molto la capacità di capire se la casa che gli stiamo proponendo (le scarpe) sono di loro gradimento o meno.

So che sembra una banalità ma capire se il nostro piede è dentro una buona scarpa ci può evitare qualche spiacevole sorpresa dovuta, come spesso accade, da un acquisto poco consapevole della scarpa.

Col lavoro che propongo io invece, si parte sempre un po’ dubbiosi, ma dopo qualche settimana di lavoro il buon risultato è garantito.

Coordinazione, equilibrio, orientamento

Altro bellissimo capitolo che consiglio di aprire a settembre è dedicato alla coordinazione: capacità coordinative speciali, cioè equilibrio, orientamento, differenziazione, reazione, ritmo, trasformazione. Questa parte l’ho sempre proposta sotto forma di gioco o proponendo andature di tipo sportivo.

Per qualcuno è un vero percorso di scoperta e apprendimento, per altri un riportare alla luce sensazioni di un tempo.

Respirazione

Ultimo capitolo ma chiaramente non per importanza: respirare.

Ci sarà modo per i nostri pazienti/clienti di sperimentare vari tipi di respirazione, faranno yoga, pilates, fitness, meditazione e ogni metodo vuole un po’ la sua ed è giusto che sia così.

Per questo io mi concentro su poche informazioni ma ben chiare, ripetute all’infinito (ad ottobre il corso per terapisti sul metodo di respirazione Guillarme).

E tu come fai riprendere l’attività ai tuoi corsisti/pazienti?

Qual’è la tua esperienza in merito? Ragionaci un attimo. Io mi sento di dare questi consigli perché troppo spesso, in questo periodo dell’anno, mi arrivano in studio le prime vittime provenienti da società sportive, che prima degli inizi dei  campionati affrontano la famigerata “preparazione”. Stessa storia dai vari club dove ci si sottopone alle lezioni di prova, a volte temibilissime e fatali se il trainer in questione vuole dare prova di quanta fatica è in grado di farti fare. 

Da atleta ho sempre pensato che la preparazione servisse, appunto, per porre le basi sulle quali, nel corso dell’anno, si sviluppa la programmazione del lavoro, e ne sono tutt’ora convinto.

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