Infortunio Zaniolo: quali sono i tempi di recupero?

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Legamento Crociato Anteriore: quali sono i tempi di recupero di Zaniolo?


Un giovane calciatore come Zaniolo è in grado di dimezzare quelli che sono i tempi di recupero per una ricostruzione di Legamento Crociato Anteriore. Per i “ comuni mortali” sarebbero previsti molti mesi di lavoro per recuperare, ma per uno sportivo vuol dire rientro in attività fisica molto più velocemente.

In passato c’è stata una vera e propria corsa a chi riusciva a rientrare in campo in meno tempo, mentre adesso fortunatamente si è capito che ci sono alcune tappe che vanno rispettate, soprattutto se in un recupero delicato come al legamento crociato. Quindi anche per Zaniolo, un atleta che sicuramente conosce molto bene il suo corpo e sa ben gestirsi, la pianificazione tempistica va fatta con cautela. Tutti sanno che a giugno 2020 ci sono gli Europei di calcio e figuriamoci se un talento come Nicolò non voglia esserci.

Zaniolo. Foto: tuttosport.it

Infortunio di Zaniolo: il problema della percezione

Al giorno d’oggi ci sono mezzi e conoscenze incredibili a disposizione dell’atleta. Grazie alla competenza di fisioterapisti e preparatori si riesce a creare velocemente un’ottima struttura fisica su un giocatore infortunato. Anzi, mi viene da dire che dopo un infortunio qualcuno torna ad avere l’arto traumatizzato più forte di prima. Il problema che può presentarsi però, è legato alla mancata integrazione percettiva dell’arto stesso: in uno degli articoli precedenti abbiamo parlato di cicatrici, ed è un buon esempio di un recupero che non viene fatto.

Ebbene, anche a livello di equipe mediche che seguono atleti professionisti la materia “percezione-azione” è ancora giovane. Non si riesce a dare quell’importanza capitale al recupero della completa integrazione percettiva (ovvero non si pensa a come il cervello “percepisce”), che invece in base alla mia esperienza e ai miei studi è fondamentale.

Il celebre secondo infortunio ai legamenti di Ronaldo.

Integrazione percettiva dopo ricostruzione Legamento Crociato Anteriore

Questo non vale solo per Zaniolo, ma per tutte le altre decine e centinaia di calciatori che hanno ricostruito un crociato senza recuperare a livello percettivo. Non sappiamo se il protocollo riabilitativo del campione della Roma e della Nazionale preveda questa tappa. Purtroppo sono innumerevoli gli esempi di sportivi che rotto un legamento crociato lo rompono una seconda volta o ancora perdono parte delle qualità per le quali erano tanto applauditi. Abbiamo parlato in questo blog di perchè i campioni faticano a tornare come prima dopo un grave infortunio. Restando alla società AS Roma, il Corriere della Sera ha rilevato che sono stati 17 legamenti crociati rotti in 5 anni, Sky Sport dice che in totale fanno 19 crociati lesionati negli ultimi 6 anni, con Nicolò Zaniolo l’ultimo della sfortunatissima lista.

I giornalisti parlano di sfortuna o maledizione, ma non è che sia il caso di valutare qualche altro aspetto che non sia solo quello muscolare e articolare? Gli indizi parlerebbero abbastanza chiaro.

 

LCA: i rischi dopo il recupero fisiologico

Zaniolo, corriere.it


I rischi da recupero LCA, per Zaniolo come per tutti gli altri atleti, sono elevati: se il campione rientrasse da qui a giugno, per gli Europei, ci sarebbe una percentuale elevatissima che si faccia male di nuovo tra ottobre e novembre . E attenzione, non è detto appunto che sia il ginocchio operato a soffrirne, anzi ,molto probabilmente, quell’arto sarà per lui un lato iper-saldo e iper-stabile oltre che iper-allenato, controllato ogni giorno da tutti gli specialisti possibili (tranne ovviamente coloro che hanno competenza in territorio percettivo). Il problema per il calciatore sarà proprio l’organizzazione generale del corpo come abbiamo parlato nei nostri articoli.

Il corpo infatti mantiene dei riferimenti sensoriali e percettivi che non sono più quelli fisiologici, ma sono quelli dettati prima dal trauma e poi dall’intervento chirurgico. Almeno fino a che qualcuno non integrerà l’atleta anche in ambito “percettivo”, cosa che si ottiene agendo sul cervello con i protocolli di percezione-azione. Il suo sistema-corpo rimarrà quasi certamente disorganizzato o, per essere più eleganti, ben compensato.


Infortunio di Zaniolo: un dramma evitabile?

foto: google.com

 

Ieri in studio un paziente mi ha chiesto cosa ne penso dell’infortunio di Nicolò Zaniolo. Il calcio non è la mia disciplina prediletta, ma da ex atleta professionista e appassionato di sport so perfettamente cosa passa nella testa di un campione quando viene colpito da un infortunio serio.

Questi aspetti sono soprattutto di carattere psicologico: mentre una persona “normale” entra in una sorta di giostra che la porta in “qualche luogo” a fare “qualcosa” per tornare in piedi, un atleta entra immediatamente in modalità “riabilitazione” dal momento in cui capisce che quello che gli è accaduto è qualcosa di grave.

 

Zaniolo in questo momento sarà super motivato, vivrà e si organizzerà solo ed esclusivamente per mettere sé stesso ed il proprio staff nella migliore condizione per recuperare il più velocemente possibile e nel modo più efficace. Questi due aspetti non sempre possono ben convivere: la fretta è cattiva consigliera e qualche volta gli interessi societari ed economici hanno la meglio anche rispetto alla salute dell’atleta. 

 

Zaniolo, un infortunio prevedibile?

Zaniolo, foto: ilsussidiario.it

Diverso e particolare è l’aspetto legato a come un ragazzo “sano” possa infortunarsi facendo un gesto apparentemente non così traumatico come l’infortunio di Nicolò Zaniolo all’Olimpico in Roma-Juve (al netto del terreno di gioco molto pesante, considerando che nella stessa serata anche il turco Demiral della Juventus ha rotto il crociato).

Ora, ciò che sto per dire è del tutto soggettivo, e qualcuno potrebbe non concordare con me, ma in base alle riprese delle telecamere e alle mie conoscenze, mi pare che questo infortunio abbia le radici in una non ideale gestione dell’atleta; e non sto parlando tanto dell’aspetto legato alla preparazione fisica, parlo di come si valuta la condizione di salute di un atleta.

Vengono solamente presi in considerazione aspetti legati alla prestazione fisica e per nulla analizzati gli aspetti funzionale e percettivo. Lo posso affermare quasi con certezza, perché quella della Percezione/Azione è una materia troppo giovane e troppo di nicchia, in questo momento, per trovare persone (si contano sulle dita di una mano) con grandi competenze in materia.

Per come ho visto correre e infortunarsi Zaniolo c’è un’altissima possibilità che avesse già una disfunzione propriocettiva, magari creata da qualche stimolo orale o podalico messo in modo poco attento per non dire con superficialità. Chissà, magari in futuro queste cose saranno tenute seriamente in considerazione. 

 

 

 

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