Era il 2013 e a Bologna prendeva il via per la prima volta il “Master di Posturologia e Terapie Manuali” (all’epoca si chiamava così). Un corso nuovo e rivoluzionario per i contenuti proposti.
Non che la Posturologia fosse qualcosa di sconosciuto, anzi, ma per la prima volta veniva presentato in forma ufficiale quello che adesso viene chiamato il “protocollo Marino” (messo a punto dal dott. Alfredo Marino). Le tre scuole, francese, portoghese e italiana finalmente fanno corpo, ognuna con le sue migliori peculiarità, dando vita ad un percorso comune di strategia terapeutica veramente ben strutturato.
In quell’anno gli iscritti erano veramente tantissimi, quasi 60, professionisti di svariati campi: medici, osteopati, laureati in scienze motorie, fisioterapisti, logopedisti, tecnici ortopedici, podologi e forse qualche altra categoria che ora mi sfugge.
Insomma, un grande interesse ed evidentemente grandi aspettative visto l’impegno richiesto in termine di ore e di materie da apprendere.
Tra questi anche Francesco Zichella, intervistato qui in questo articolo. Francesco, insegnante di educazione fisica, da subito si è dimostrato particolarmente interessato alla materia, attento e meticoloso nel mettere in pratica tutte le indicazioni impartite durante il master.
Faccio una considerazione: la posturologia è una materia ampia, ti costringe a conoscere molti aspetti di campi che apparentemente non ti competono. In più la presa in carico del paziente è diversa rispetto all’approccio presentato dalla medicina di lesione e questo aspetto non è sempre facile da digerire. Come in tutti campi ci sono soggetti più predisposti di altri a mettere in pratica nuove proposte. In questo senso Francesco si è dimostrato perfetto: attento, preciso, curioso, totalmente permeabile alle nuove strategie.
E come tutti i percorsi formativi che si rispettano anche il master si conclude con una tesi. Si può decidere di finire in sordina, senza impegnare troppe energie ma c’è anche chi vuole concludere con il botto. Se dopo qualche anno la tua tesi viene pubblicata su una rivista di settore direi che ci sei riuscito, come è capitato a Francesco Zichella. Gli ho sottoposto, per il mio blog, qualche domanda.
Chi sei? Presentati: Descrivi te stesso e la tua attività
Mi chiamo Francesco Rocco Zichella, sono insegnante di educazione fisica e titolare di un centro fitness con annessa piscina e palestra. Si chiama J-Fit e si trova a Montalbano Jonico, in provincia di Matera. I miei pazienti sono di tutte le fasce d’età, dai bambini fino agli adulti di 80 anni ed oltre. Il paese è di 6000 abitanti, cerchiamo di soddisfare i bisogni di tutti, ma mi sarei specializzato su una fascia precisa di pazienti se mi fossi trovato in una città più grande. Per quanto riguarda l’attività di Posturologo seguo settimanalmente i miei pazienti tra i quali diversi bambini con problemi alla schiena. Lavoro inoltre nel mondo del calcio, sono responsabile tecnico dei centri federali di Viggiano (PT), dov’è presente un nuovo progetto della Federazione. Ha la duplice finalità di formazione degli istruttori/allenatori e anche quella di non disperdere talenti nel territorio. In Italia esistono 50 centri di questo tipo, dove lavorano solo professionisti affermati.
Perche’ a suo tempo ti sei iscritto al Master in Posturologia e come ne sei venuto a conoscenza?
Ho conosciuto il Master in Posturologia di Bologna tramite ricerca sul web. Anche se ho 52 anni c’è sempre in me tanta voglia di migliorare e ampliare le mie conoscenze. Mi sono iscritto per poter aiutare i miei pazienti attraverso l’apprendimento di nuove tecniche e approcci terapeutici. Ogni tanto infatti, nel mio lavoro, mi capita di trovare dei casi particolari, più difficili, di fronte ai quali i risultati non sono del tutto soddisfacenti. Per come sono fatto e per come intendo il mio lavoro, non mi accontento mai e cerco sempre di capire come poter risolvere in maniera efficace il problema che hanno. Questa sincera voglia e ricerca mi ha portato a voler continuamente imparare cose nuove, a conoscere e ad approfondire alcuni aspetti del mio lavoro e quindi ancora oggi continuo a studiare.
Quali sono i concetti più utili che hai appreso poi introdotto nel tuo lavoro dopo aver frequentato il Master in Posturologia?
Ricordo con affetto il dottor Alfredo Marino, la moglie e gli assistenti; è stata un’esperienza bellissima ed ho certamente appreso moltissime cose che prima non riuscivo a capire. Tra tutte, la cosa più importante che ho capito è quella di non farsi “ingannare dagli occhi“. Prima di lavorare sulle “uscite”, ovvero le manifestazioni sintomatiche, bisogna lavorare sulle “entrate”, ovvero su come il cervello riconosce la posizione del corpo nello spazio. In Posturologia, come insegna il dott. Marino, bisogna prima “testare”, ovvero controllare tutte le “entrate” e capire dove ci sono eventuali blocchi, e cercare quindi di eliminare la causa che crea il sintomo. Secondo me questo è stato il più grande insegnamento perché ancora oggi tanti professionisti si soffermano semplicemente sull’aspetto algico. Invece se non valuti le “entrate” sei già influenzato in modo negativo perchè vedi solo il risultato di un “errore”, ovvero un compenso. L’altra cosa fondamentale che ho imparato è che causa e dolore non coincidono quasi mai, sono sempre in due posti diversi. Dopo il Master mi sono reso conto che molti professionisti si fermano al dolore e lavorano sul dolore localizzato quando la causa è da un’altra parte. Questo è quello che mi ha insegnato la Posturologia Clinica e utilizzo questi concetti quotidianamente. Penso che in Italia noi del Master di Bologna del dott. Alfredo Marino siamo gli unici ad avere questo approccio.
La tua tesi Performance e riequilibrio Posturale: racconta in breve
La mia tesi al Master in Posturologia ha riguardato l’ambito sportivo. Mi considero una persona pratica e volevo quantificare quanto incideva un problema posturale sulla performance degli atleti. La tesi è stata apprezzata e successivamente è stata pubblicata sulla rivista Nazionale Allenatori. In seguito alla pubblicazione ho ricevuto anche diversi contatti di persone da tutta Italia interessate a capire un po’ di più i concetti e la loro applicazione e ne sono stato molto orgoglioso.
Racconto la mia tesi brevemente: in quel periodo facevo il preparatore in una squadra di calcio che giocava in Eccellenza e ho selezionato dodici calciatori divisi in due gruppi. Un gruppo è stato messo di controllo. L’altro invece è stato “trattato” con la collaborazione di un osteopata e una dentista per l’applicazione delle Alph (invenzione del dott. Alfredo Marino). Il lavoro è consistito in tre sedute di osteopatia e nell’applicazione delle Alph al singolo atleta.
Purtroppo non è stato possibile fare un lavoro a 360 gradi perché non sono stati controllati i piedi e le cicatrici, come il “protocollo Marino” invece vorrebbe. L’osteopata, durante le sedute, trattava quello che io gli segnalavo in base ai test posturologici appresi durante il Master, che effettuavo sugli atleti del gruppo preso in esame. Il test al quale ho sottoposto i ragazzi prima e dopo i trattamenti era di calciare 3 tiri verso una porticina posizionata a 5 metri di distanza. Senza grossi lavori e molto velocemente, i calciatori “trattati posturologicamente” hanno effettuato delle performance migliorate del 7% rispetto a quelli del gruppo di controllo che hanno invece confermato gli stessi risultati della prima batteria di test. La cosa che veramente mi ha stupito tanto è che le prestazioni dei calci del gruppo trattato si sono uniformate. Durante i test infatti misuravo la velocità della palla calciata con una pistola laser. Dopo il trattamento, i calci in porta non erano più una volta a 90 km/h e poi a 100 km/h, ma si assestavano tutti sulla stessa velocità in un’ottica di “ottimizzazione delle risorse”, una cosa fenomenale per un’atleta. Con un lavoro completo, che prende in considerazione tutte “le entrate” si sarebbe ottenuto sicuramente un risultato ancora migliore. Con la Posturologia si può sicuramente migliorare la performance degli atleti.
Performance e riequilibrio posturale nel Calcio di Franco Zichella (1)
A chi consiglieresti di frequentare il Master in Posturologia?
A tutti, veramente tutti. Ricordo sempre che all’inizio forse eravamo 55 persone e tutti si chiedevano in continuazione il significato di ogni lezione, nessuno riusciva a capire che cosa il dottor Marino ci volesse dire. E lui, il dott. Alfredo Marino, dopo 7 o 8 lezioni, mi diceva “non ti preoccupare, Francesco, capirai”… e in effetti aveva ragione.
E’ stato difficile per me e anche per qualche altro collega abbandonare l’abitudine di valutare attraverso gli occhi per abbracciare una nuova modalità di intervento, basata sullo studio delle “entrate” del sistema sensoriale. La Posturologia clinica è questa.