Da dove nasce una così grande predisposizione all’infortunio? Durante la partita dei quarti di finale tra Belgio e Italia, Leonardo Spinazzola si è nuovamente fermato per un problema. Stavolta, dopo tanti infortuni di tipo muscolare, pare ci sia la rottura del tendine d’Achille. Per chi non l’abbia visto, su un tentativo di recuperare palla, qualcosa non è andato a buon fine e Leonardo non ha potuto compiere l’azione prevista. Ciò che è accaduto dopo è quello che tutta Italia ha visto allo sullo schermo. Mani sul volto, addio Europeo e forse anche gran parte della prossima stagione.
Ma da dove nasce un infortunio di questo tipo?
Dal punto di vista posturologico è interessante fare delle considerazioni: quando ci mettiamo in moto, qualsiasi azione sia, il nostro cervello ha già una copia dell’azione che stiamo andando a compiere. Nella norma, azione compiuta e azione predetta sono esattamente sovrapponibili e quindi il risultato ottenuto è corretto. Questo è un processo molto complesso ma il nostro cervello è “architetto” in modo tale da riuscire ad elaborare una miriade di dati in frazioni di secondo.
Gli sportivi sono un perfetto esempio di come il sistema predittivo funzioni anche in modalità molto complesse di esecuzione motoria. Ma ci sono dei casi in cui azione motoria eseguita e copia predittiva non sono perfettamente sovrapponibili, l’una non è conforme all’altra.
In questo caso siamo di fronte ad un disturbo della propriocezione e il motivo di questo disturbo può nascere da un conflitto sensoriale.
Ed è proprio a causa di questo conflitto sensoriale che la struttura muscolo-scheletrica si espone a rischio infortuni. La predisposizione di leonardo Spinazzola pare ben nota.
Qualche mese fa ho letto un articolo proprio su questo giocatore e su come sembrava aver trovato la soluzione.
https://gianlucadimarzio.com/it/dentista-spinazzola-dottor-puzzilli-bite-denti
In questo caso il tentativo di porre rimedio è stato di tipo “meccanico”. Con un byte si riesce a creare una buona simmetria muscolare ma con una tensione generale troppo alta.
Il beneficio di una soluzione del genere è circoscritta nel tempo, in genere per 6-12 mesi.
La bocca è un’ottima via per inviare messaggi sensoriali al cervello ma sensorialità e propriocezione amano ricevere stimoli di bassa intensità e molto precisi, al contrario di ciò che fa un byte.
A breve sapremo di più sulla gravità dell’infortunio.
Questo è un caso ancora più delicato rispetto a quello di Zaniolo sul quale ho scritto più articoli.
L’infortunio di Spinazzola, come recuperare
Nel caso di Spinazzola stiamo parlando di un soggetto con muscolatura “delicata e corta” sul quale non si può più pensare di utilizzare il rinforzo come unico metodo di recupero ma bisogna prevedere la riduzione del tono muscolare di base. E non parlo di allungamento perché allungare certi tipi di muscolatura è tutt’altro che semplice.
Incrociamo le dita per lui, per il suo futuro e per la Nazionale; e buon lavoro all’equipe che lo seguirà!